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Sergente





	Era ferma, in piedi, davanti la 
finestra chiusa.  Guardava fuori, assorta, il 
viso chiuso tra le palme delle mani. Ma il 
viso era dritto, non rivolto verso il basso 
della strada, come a guardare in una 
dimensione lontana ...
	E per la prima volta le ho sentito 
pronunciare il tuo nome. "Oggi XXXXX... 
compie 40 anni".

	Era tua madre.

	Come dice il Pascoli? tu hai conosciuto 
le sue parole ...
"... lascia ch'io viva del mio passato,
 se c'è sul bronco sempre quel fiore,
 s'io trovi un bacio che non ho dato.."

	E non l'ho dato, cognato. Non lo diedi.

	Un brivido mi traversò la schiena, 
perché percepii che guardava nel tempo; il 
suo corpo e  la sua voce erano lì, nel mio 
tempo e nel mio spazio, ma la sua anima era 
in una dimensione sconosciuta alla mia 
giovinezza, ed ebbi paura.
	Capii, intuii, in qualche misura, che 
c'era una richiesta d'aiuto in quelle parole, 
no, anzi, nell'aver lasciato che quelle parole 
le uscissero dal petto, lei sempre così 
riservata, così silenziosa, discreta ... Tutto in 
un lampo, ma qualcosa di più forte della mia 
volontà mi impedì  di dire, o fare, 
alcunché...
	Ancora oggi porto il rimorso di quel 
silenzio. Ma ero giovane, e non erano 
ancora nati fiori di quel Dolore, nel mio 
giardino...


	E tempo fa ho pianto, ho pianto tutte 
le lacrime che lei non ci ha fatto mai vedere, 
o forse le ricacciava dentro con la speranza 
di quel presente rivelatore...
	Ero capitata, incidentalmente, su un 
canale televisivo dove stavano proiettando 
le immagini della campagna di Russia 
dell'ultimo conflitto. "Il sergente nella neve", 
mi sembra così si chiamasse il servizio.
	Ma, già, tu non sai cos'è la 
televisione. Non c'era nel '42. Non in Italia, 
almeno. Chissà, forse la usavano già i nemici 
americani. Tu come tali li conoscevi. Poi le 
cose sono cambiate.  

(omissis)
pagg.1-3 da: titolo: in sede di stampa sottotitolo: lettera ad un cognato mai conosciuto pagg.: previste 170/190 circa formato: previsto 14x21 data pubblicazione: prevista fine 98 prezzo: previsto tra le 15/20.000 lire ma fissato in ogni caso a 13.000 lire per chi prenota con pagamento entro 31.7.98 escluse librerie codice: sergente Seguono altri brani. Lo scritto è: In memoria di: Antonio Grassetti Classe 1898 Prima guerra mondiale Partito per combattere contro i tedeschi. Mai più tornato. e di: Pierantonio Romano Classe 1919 Seconda guerra mondiale Partito per combattere a fianco dei tedeschi. Mai più tornato.





	... Non lo so se é giusto, cognato. 
Non lo so se era giusto, mentre si 
commemorava la vostra sofferenza vera, 
profonda, finale... soffrire fino a morire... 
Quanto si soffre, cognato, perché avvenga la 
distruzione di un corpo forte, vitale, come 
può essere quello di un giovane sano di 22 
anni? Quanta fame, per consumare cellula 
dopo cellula, la carne intorno alle ossa? O 
quanto freddo, per non essere più capace di 
muovere i muscoli vigorosi che giocavano al 
pallone dei Balilla?

	Sì, lo so... Come gli ebrei ad   ....

	Ma tu non eri nei lager. E neanche 
il sergente. Credevi che tuo fratello avrebbe 
avuto un futuro migliore, lo stavi 
difendendo dal nemico. Lui e gli altri e i loro 
figli e poi i figli... Eri ignaro di siringhe e 
Coca Cola. 

	Come i coevi della Resistenza.  Non sai, 
cognato... quale dolore in quelle lettere...!

	Ma le tue dita nel gelo non 
riuscivano a muoversi. E forse non avevate 
carta e penna. E se l'avevate, é rimasta nelle 
fosse dove i Russi vi hanno gettato.

	La pistola pietosa, o implacabile, 
diverse facce del sentire, ha dato almeno 
una, una sola garanzia, che a tua madre é 
mancata.
 
	Cognato, eravate veramente tutti morti, 
prima?

(omissis) pagg.10-13





Giorno dopo giorno, in un rosario perverso, i vivi snocciolano indifferenti la preziosità dell'essere. La sprecano, la buttano, in una folle tensione volta ad accaparrare a colpi di machete le occasioni di inutilità dell'io. Oggi é il 24 aprile del 1995. Ci sono strani fenomeni, di questi tempi, in giro. Madonnine che "piangono" lacrime rosse. So quel poco che ho visto in quella televisione di cui ti parlavo. Si é vista, più volte, la parte superiore di una di queste madonnine, una maggiormente nominata e trasmessa perché c'é un certo qual contenzioso che si va determinando... Ma non é questo quello che mi interessa. Non in questa serie di pensieri. Sto pensando ad un particolare; qualcosa di anomalo... che avevo notato, si, ma senza soffermarmici distratta dall'insieme del fatto che andavano raccontando... e che mi aveva in qualche misura inquietata e suggerito la necessità di riflettere... Ecco... realizzo: il suo candore. Una statuetta tutta bianca. Generalmente la Madonna, nei santini, nelle statuette, viene rappresentata con il mantello azzurro chiaro; veste bianca e mantello azzurro, celeste, forse meglio... Infatti, "celestiale" è il Suo attributo; Madre Celeste il Suo appellativo. Celeste, con significato duplice, di "colore del cielo sereno" e di "afferente al Cielo" nel senso di sede del Divino. Questa è totalmente bianca. Anche il mantello. Non ho capito di che materiale sia fatta. Se gesso, o pietra... Ma appare bianca come il marmo, o il granito, delle lapidi nei cimiteri. E allora penso ai morti. Si notano, dalle immagini che il telegiornale trasmette, i piccoli rivoli rossi dagli occhi, appena fino alle gote. Hanno detto che sono lacrime di sangue. Sangue di uomo, di maschio, hanno detto... Lo hanno rilevato dall'esame del DNA. No, cognato, non puoi sapere cos'è. Lo hanno scoperto nel 1959, tu non c'eri... Due ricercatori americani, Watson e Crick. Chimicamente è "acido desossiribonucleico" ed è una molecola nella quale è contenuta l'informazione genetica tipica per ciascun organismo vivente; mi pare facciano eccezione i virus... E così hanno capito che era sangue umano, maschile... E allora io penso... Sai, cognato, riprendo a distanza di mesi. Avevo dovuto interrompere... e poi c'è stato qualcosa di molto brutto, di recente... ma tu già sai... ma ora non ne voglio parlare; riprendo dalla madonnina bianca con le lacrime rosse. E' passato il 25 aprile del 1995, ed è anche meglio: come è andata mi ha confermato che stavo intuendo giusto. E così riprendo da allora... Dunque, penso. Penso che la statuetta è bianca e parla di morti, perché è bianca come le lapidi. Abbiamo tante statue della Madonna, a Roma, figurati...! Di tutti i ranghi... Perché piange proprio questa statuetta bianca come le lapidi dei cimiteri? E piange sangue... Sembra il sangue che usciva dalle palme di Gesù per lo strazio dei chiodi con i quali gliele avevano fissate al legno della croce... e poi il peso del corpo... Sempre dalle effigi, certo; io non c'ero... E la Madonna è una madre. Madre di Gesù. Gesù è morto... Morto ucciso, veramente, quando era giovane; 33 anni, un ragazzo... Sangue di maschio, dagli occhi della Madonna? Mi sento un brivido: forse è il sangue di Gesù. Vorrei suggerire agli investigatori di compararlo con quello della Sacra Sindone. Chissà se ci hanno pensato... Troppo circostanziato. Certo, ora dovrei sapere come è finita, ma in realtà mi accorgo che non lo so. E mi accorgo pure che non ha importanza. Non per quello, più importante, che ti voglio dire. Tanto il fatto resta: una madre piange lacrime di sangue che potrebbe essere quello del figlio che le hanno ammazzato. Un figlio che è andato, comunque, incontro alla morte, alla morte per ammazzamento, per una causa. Una causa nella quale credeva. Ecco. Ed ora, almeno per me, è tutto chiaro. Chiaro perché piangono proprio le piccole madonnine bianche - perché ce n'è più di una, cognato, che in questi tempi sta piangendo - sconosciute, umili, non quelle regali ed arcinote delle Basiliche, visitate da danarosi turisti di ogni nazione, ricoperte di oro e tessuti preziosi, ce ne sono, ce ne sono..., ma modeste, come le contadine, o anche come le borghesi che in tempo di guerra si adattavano a lavorare come potevano, ai ferri, all'uncinetto..., ah! cognato... anch'io ero piccolina e morivo di sonno sopra i grossi ferri di legno con i quali aiutavo mamma e nonna a realizzare le spumose "liseuse" - non erano arrivati gli americani, cognato, ancora, e così si usava il francese per certi termini, tu pure lo sai - le civettuole giacchettine da letto, realizzate con finissimo filato di lana in colori pastello, per le mogli dei gerarchi, per "leggere a letto". Mogli... questo almeno arrivava, alle mie innocenti orecchie di bambina. Madri umili, sconosciute. Con i figli al fronte. Altre madri umili, sconosciute. Qualcuna meno sconosciuta; i nomi dei figli sono entrati nei libri di storia: avevano potuto scrivere qualche lettera prima di morire, e firmarla. Condannati; quindi qualche ora per riuscire a sublimarsi, pensando e scrivendo un testamento morale. Anche filosofico, politico. Un ideale, un credo. Più vicini a Gesù. Con la terra in bocca è più difficile. Il peso degli altri corpi sul torace ti opprime, non ti puoi muovere. Non ce la fai a scrivere. Già non ti hanno dato carta e penna... Pure quelli, poveri Cristi... condannati ad essere carnefici; chissà, come era la situazione... Altre madri, altri figli. No, stesse madri. Stessi figli. I cuori di madre sono tutti uguali, ed anche i figli per le madri. Partoriti, dovevano crescere, amare, operare, riprodursi e seguire il ciclo della foglia, dell'insetto... All'uomo sembrava si dovesse dare di più, ma almeno quello... E allora le statuette della Madonna che piangono simboleggiano le madri, le madri dei ragazzi che sono morti, morti ammazzati come Gesù, in guerra e nella cosiddetta Resistenza. Nessuna intenzione blasfema. Ero piccola e le cose non le ho capite bene. Resistere contro il nemico, no: era diventato alleato e ponti d'oro... Scusami, cognato, sono un po' pignola ed ho la manìa della proprietà di linguaggio... Il dizionario definisce "resistenza" : "azione tendente a impedire l'efficacia di un'azione contraria". Qual'era l'azione contraria? Quando sei partito, per noi, era quella degli Inglesi, Americani, Russi... Infatti, stavamo resistendo. Sei partito per questo. Poi non ce l'abbiamo fatta, ed abbiamo patteggiato. O.K., si vede che era necessario. Però, forse, la resistenza l'hanno fatta i tedeschi, poi, a casa nostra, visto che l'azione contraria l'abbiamo fatta noi; contraria a quella di prima, almeno... Scusa, cognato... non ti voglio turbare. Lasciamo la linguistica, tanto... Torniamo alle madri ed ai figli di madri. Ho capito perché piangono le madonnine. Parlano in questo modo alle madri. Quelle lacrime dicono, agli uni e agli altri morti "poveri ragazzi, povere giovinezze... Poveri corpi senza amore, senza sesso, senza ristoro, senza azione... senza percorso... Per che cosa avete barattato la Vita con la Morte..." No, non lo dicono ai morti: loro non possono più udire, e se anche udissero, sono in altra dimensione... Lo dicono alle madri, perché vogliono una cosa da loro. Io ho capito, e te la dico, cognato, questa cosa. Devono essere le madri. Devono essere le madri, quelle che ancora sono rimaste, e poi le sorelle e poi le figlie. Dei ragazzi della Resistenza. Per voi è diverso; voi avete ricevuto la condanna della Storia, appartenete all'ignominia, non siete osannati per la vostra morte, ed allora siete meno insultati, oggi, da ciò che avviene. Ma loro, no; loro sono commemorati ogni anno; ogni 25 aprile di ogni anno si rinnova il festino. Dicono che lo fanno per onorarli e così, invece di passare sotto silenzio, discretamente, rispettosamente, la grandezza, almeno intenzionale, di quelle morti, ogni anno rinnovano la beffa, l'insulto. Si, perché la nostra vita, oggi, il nostro sociale, il nostro costume, nel piccolo e nel grande, nel pubblico e nel privato, disonora quelle morti. Anche le vostre, ma voi almeno non siete festeggiati. E così devono farlo le madri. Quelle che ancora sono rimaste, e poi le sorelle e poi le figlie. Devono chiedere che sia abrogata la festa del 25 aprile. La festa della Resistenza. A questa dignità invitano le lacrime della Madonna. A questo rispetto per i propri morti. A questo coraggio di partecipazione sociale. Perché sia messa al bando l'ipocrisia. Ma forse non c'è neanche ipocrisia, cognato. Purtroppo. Si, perché l'ipocrisia presuppone almeno una consapevolezza. Deprecabile il comportamento ipocrita, ma almeno c'è una consapevolezza circa quello che dovrebbe essere il comportamento corretto e rispetto al quale si assume quello scorretto. Qui credo non ci sia proprio consapevolezza. Ma questo non rende innocenti, al contrario. Aggiunge dolo alla colpa. Suonatori e ballerini non si preoccupano minimamente di dedicare un "memento" -sì, alla latina, cognato, perché voglio puntare al corredo di autocritica, di verifica di sé che deve accompagnare il ricordare- al PERCHE' quei ragazzi, quegli uomini, perché non erano solo ragazzi, ma anche padri di famiglia che lasciavano spose e figli per andare a guerrigliare sulle montagne, hanno fatto quello che hanno fatto, sapendo che potevano morire, ed in molti, infatti, sono morti... Combattevano per la libertà. Ma non c'è libertà. Combattevano perché i figli, e nipoti, avessero una vita serena di benessere. Ma non c'è benessere. Anzi, molto spesso neanche vita. Combattevano perché gli individui, nel proprio Paese, proprio di loro morti, intendo, avessero una migliore dignità sociale. Ma non c'è dignità sociale. Di fatto, intendo, perché sulla carta è stata sancita. Si, cognato, ci siamo dati una Costituzione, qualche anno dopo che tu eri partito. A casa ti aspettavano, certamente. Due, tre anni dopo la fine della guerra... tornavano tanti dal fronte... Ma non sei mai tornato. No, non c'è dignità sociale. Qualcuno forse ti ha fatto giungere notizie diverse? Attento, cognato... io non sono mica la televisione... Televisione e coca cola, ma ne parliamo dopo. Io parlo di valori veri, profondi, che vanno oltre le apparenze. Io non ci casco nel Grande Imbroglio. Un fattaccio brutto, cognato, degli ultimi decenni, ad uso e consumo dei giovani. Ma pare che abbia già allungato le sue radici fino a quelli che ancora devono nascere... Piano piano ti spiego. Ma voglio prima chiarirti meglio. Non ho detto una frase ad effetto, con il discorso della abrogazione della festa della Resistenza, o della Liberazione. Peggio, se è della Liberazione: la beffa coinvolge anche noi, e torniamo al Grande Imbroglio. Cominci a capire, cognato? Insisto. E' necessario, si impone, abrogare la festa della Resistenza/Liberazione. Ed è opportuno, e necessario, che la richiesta parta dai parenti stretti, ancora in vita, di tutti quelli che per nome e conto della Liberazione e Resistenza sono morti. Azione di parte civile. Non scherzo, cognato. E' necessario, per dare dignità ai vivi. E dando dignità ai vivi, restituiremo dignità ai Morti. E allontaneremo lo spettro della inutilità delle loro morti.
(omissis) pagg.22-37





Assurda società, la nostra, ragazzo. Oggi la scienza è in grado di trapiantare un sacco di organi, nella stessa persona. Così la mano sinistra corre, ambulanze ed aerei speciali a disposizione, a portare cuori, cornee, e, e, e... appena asportati da... stop: ci sono polemiche al riguardo, comunque da un corpo spesso, molto spesso, giovane, giovanissimo, di ragazzo ad un altro corpo di vivo allo stremo, di giovane, meno giovane, che ritorna ad "essere", vivere a pieno titolo, o quasi. E nello stesso momento la mano destra toglie la vita a corpi perfettamente sani e funzionanti, giovani, molto giovani, anche bambini, con tutti gli organi a posto, che avrebbero vissuto senza nulla costare se non un pò' di pane e poco altro di essenziale al bios... per... Per cosa, cognato? Forse per costruire tutta la strumentazione e condizione necessaria per ciò che occorre alla mano sinistra. Ed allora, lento, inavvertito, come il volo dei tordi a primavera nel cielo alto, così alto che tu non te ne accorgi, e poi noti qualcosa che ti sembra e non ti sembra di vedere, e poi pensi che sì, sono loro, o forse no, forse nuvole, in lungo filare fluttuante che si stringe e si espande, e si sposta con tale impercettibile ......... così si insinua, in te, sottile ed ampio al tempo stesso, impalpabile e corposo, il sospetto che noi "uguali", noi liberi, anzi liberti, siamo in realtà leicitamente divisibili in carne da cannone e carne da ossequio, putridume eliminabile per fare posto e preziosità da ricucire punto a punto per conservarla nei secoli, quando proprio non ce la facciamo più a conservarla in vita, mummificandola ad arte come Tutankamen, come Lenin... e che, forse, senza accorgercene stiamo sulle fauci spalancate di un mostro enorme, tanto grande, questa bocca, che oltrepassa il limite dell'orizzonte che noi possiamo percepire, tanto da darci l'illusione che lo spazio sia libero, e novella reincarnazione del mito da Minosse a Prosperpina, a Circe a Moby Dick alla balena di Pinocchio a King Kong, il dio inavvertito di questo moderno, subdolo paganesimo stia pronto ad inghiottirci dopo averci drogato con gli effluvi perversi mistificati da sublimi profumi. Ma le vittime non sono le piccole vergini e gli adolescenti puri. Le vittime vere sono gli adulti consapevoli, quelli che hanno abdicato all'onore, alla coscienza di sè, al governo dell'io, al rispetto della dignità umana, . Ma anche questi, un giorno, sono nati da una madre. Madre come la Madonna. Ed allora anche per costoro piange la Madonnina bianca che piange lacrime di sangue, e con quel sangue a loro dice: "Ascoltate le loro richieste... sono giuste... Eliminate la visita con cerimoniale al Milite Ignoto, l'Altare della Patria, la commemorazione dei Martiri della Resistenza, la festa della Liberazione... congelate tutti questi insulti ai poveri Morti... corpi morti, giovani morti, valori morti, fedi morte... Congelate ed aspettate tempi migliori, aspettate che le nuove generazioni apprendano, riflettano, sentano, tornino ad essere Uomini e Donne e che una vita degna di essere chiamata Vita, con una dimensione sociale degna di essere chiamata Società, che sostituisca l'attuale agglomerato, fluttuante tra utilitarismi e convenienze, rimbalzante da dissacramento a olocausto, impegnato a farsi sordo, e cieco, e muto pur di non lasciare l'albero della cuccagna, quella che "ritiene" cuccagna e che per lui lo è, considerato che ha perso tutti i recettori e selettori, che oggi chiamate "consesso civile", torni .......... Festa della libertà. Ma non siamo stati liberati. Abbiamo solo sostituito la gazzosa con coca cola. E' vero, lo so. Ero abbastanza grandicella per ricordare il grande pane bianco che un giorno ho visto troneggiante, sul tavolo in sala da pranzo, tutto solo ad esprimere la gioia di chi lo aveva messo lì per quella presenza, che era arrivato insieme agli americani. E conservo ancora, croce o delizia, non so, cognato, questo mio gusto per gli oggetti, anche umili, che trasportano memorie, una sacchetta di quelle con le quali dall'America arrivava farina; c'era scritto (controllare) E certo, dalla fame la liberazione c'è stata. Ci hanno mandato farina, a gratis. Così c'era scritto. E coca cola. Non credo a gratis. Certo, che fai, mangi asciutto? Ho sbagliato, cognato. Non ha sostituito la gazzosa. Ha sostituito l'acqua. Ci hanno mandato le AmLire. Penso ci abbiano aiutato. E coca cola. Ci hanno mandato i pacchi degli indumenti usati, a Resìna, ed abbiamo cominciato a vestirci con un pò' meno toppe, discretamente, vincendo la vergogna, prima che "l'usato americano" facesse moda, nei borghesi di sinistra, e diventasse fatto di costume. Vestiti usati che sembravano nuovi.
(omissis)





Un vento improvviso, quasi freddo, si alza alle mie spalle nel pomeriggio inoltrato d'autunno e veloce piega le chiome dei cipressi che gemono all'unisono... Qualcosa di umido bagna la mia mano poggiata sulla tomba sconosciuta sulla quale mi sono seduta, sostiene il peso del mio corpo sbilanciato su un lato... mi sono persa nel ricordo delle parole del Foscolo, in esilio, lontano dalla terra natale... " un dì, s'io non andrò sempre fuggendo, di terra in terra / sulla tua Pietra mi vedrai seduto, o fratel mio piangendo/ il fior dei tuoi gentili anni caduto " ... o fratel mio, piangendo, il fior dei tuoi gentili anni caduto... Trasalgo: un liquido rossastro scivola sulla pietra... è finito sulla mia mano... ... sangue... sangue della Madonna? ... sangue pianto dagli occhi sul bianco marmo dei morti?... No, vedo meglio: una lattina, leggera, quasi sollevata dal vento, ruzzola sulla pietra.... qualcuno deve averla poggiata, indifferente, ormai vuota... la sua estrema leggerezza non mi ha permesso di udirne l'impatto sul marmo della tomba... E' solo coca cola. La mano già si asciuga all'aria. E' solo coca cola. "... o Fratel mio, piangendo il fior dei tuoi gentili anni caduto... " La gola mi si stringe. "...i tuoi gentili anni..." E guerre... e AIDS, e overdose, e cassonetti... "... il fior, dei tuoi gentili anni, caduto..." E guerre... e discoteche, e velocità... "... piangendo, il fior dei tuoi gentili anni, caduto..." Cognato...! Che roulette, la vita...! Rouge et Noir. Signori, fate il vostro gioco. Anita Simoni



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